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Il 24/11 gli studenti della palazzina Einaudi hanno trovato i cancelli della propria università chiusi con lucchetto, non potendo quindi seguire le proprie lezioni e dovendo rimanere ore fuori al freddo.
Il gesto portava la firma del "fantasma dell'Onda", siglia nata in occasione delle scorse elezioni universitarie e che raggruppa le liste studentesche di sinistra. A fronte di alcuni studenti (pochi) che in nome di una protesta occupa le strutture universitarie, è indecente e inaccettabile che al resto degli studenti (molti), i quali non condividono i modi di questa protesta, venga impedito il diritto alla studio: diritto di studiare, di seguir le lezioni, di entrare nella propria università. E' assurdo che quella stessa gente che si riempie la bocca di Costituzione ignori i principi basilari che dovrebbero essere garantiti a tutti gli studenti.
Alla rabbia subentra poi il disgusto per l'omertà delle istituzioni universitarie.
La mattina del 24/11 gli studenti del FUAN si sono ribellati alla costrizione fisica messa in atto dai collettivi di sinistra e hanno cercato con delle cesoie di restituire l'università ai suoi legittimi proprietari: siamo stati fermati dalla DIGOS perchè il Rettore non aveva dato l'autorizzazione per aprire l'università.
Ma come?Il rettore, che dovrebbe garantire l'accesso nelle strutture, non permette agli studenti di entrare?
Il Rettore che dovrebbe essere figura garantista e imparziale nel nostro Ateneo esprime piena solidarietà a coloro che creano disagi agli studenti?A coloro che organizzano "Sangria party" nei luoghi in cui noi seguiamo le lezioni??
Dopo più di due ore di pressioni sulle autorità universitarie siamo riusciti ad ottenere la riapertura della Palazzina Einaudi.
E continueremo ad ostacolare tutti quelli che, per realizzare una protesta ideologica, difendono le prerogative dei baroni e non i diritti degli studenti.
Il gesto portava la firma del "fantasma dell'Onda", siglia nata in occasione delle scorse elezioni universitarie e che raggruppa le liste studentesche di sinistra. A fronte di alcuni studenti (pochi) che in nome di una protesta occupa le strutture universitarie, è indecente e inaccettabile che al resto degli studenti (molti), i quali non condividono i modi di questa protesta, venga impedito il diritto alla studio: diritto di studiare, di seguir le lezioni, di entrare nella propria università. E' assurdo che quella stessa gente che si riempie la bocca di Costituzione ignori i principi basilari che dovrebbero essere garantiti a tutti gli studenti.
Alla rabbia subentra poi il disgusto per l'omertà delle istituzioni universitarie.
La mattina del 24/11 gli studenti del FUAN si sono ribellati alla costrizione fisica messa in atto dai collettivi di sinistra e hanno cercato con delle cesoie di restituire l'università ai suoi legittimi proprietari: siamo stati fermati dalla DIGOS perchè il Rettore non aveva dato l'autorizzazione per aprire l'università.
Ma come?Il rettore, che dovrebbe garantire l'accesso nelle strutture, non permette agli studenti di entrare?
Il Rettore che dovrebbe essere figura garantista e imparziale nel nostro Ateneo esprime piena solidarietà a coloro che creano disagi agli studenti?A coloro che organizzano "Sangria party" nei luoghi in cui noi seguiamo le lezioni??
Dopo più di due ore di pressioni sulle autorità universitarie siamo riusciti ad ottenere la riapertura della Palazzina Einaudi.
E continueremo ad ostacolare tutti quelli che, per realizzare una protesta ideologica, difendono le prerogative dei baroni e non i diritti degli studenti.
L'UNIVERSITA' E' DI TUTTI. RIBELLIAMOCI!