Venerdì pomeriggio una delegazione di venti studenti del Fuan-Azione Universitaria ha interrotto il Torino Film Festival per far conoscere all'opinione pubblica le ragioni di tutti coloro che sono stati privati del diritto allo studio a causa delle proteste atipiche di queste settimane.
Abbiamo scelto lo scenario del TFF per dare visibilità alla maggioranza degli studenti, che ha scelto di continuare a studiare (o meglio: avrebbe voluto continuare a studiare) ed è stata oscurata dai media che raccontavano la fiaba di una presunta unità di tutti gli studenti.
In questo periodo ci è stato impedito di entrare nelle nostre università, di studiare, di dare esami e di svolgere tutte quelle attività per cui paghiamo tasse salatissime; picchetti, catene ai cancelli e minacce nei confronti di chi voleva seguire le lezioni sono state le armi di chi ha contestato la riforma dell'università e nei luoghi in cui noi avremmo dovuto studiare si organizzavano "sangria party".
Il diritto alla protesta è indiscusso ma gli strumenti con cui esso è stato realizzato in queste settimane devono essere condannati.
L'UNIVERSITA' E' LIBERA. RIBELLIAMOCI!