venerdì 17 giugno 2011

Il problema degli zingari all'università

A chi è solito frequentare le aule studio dell'Università di Torino scene del genere non sono certo sconosciute, anzi rappresentano le triste quotidianità: due o più giovanissimi zingari entrano in queste aule spesso indisturbati poichè i portinai o i responsabili della struttura sono assenti o non si curano della situazione. Essi si aggirano tra i banchi mostrando cartelli che descrivono finte situazioni di miseria e povertà, disturbando e distraendo in ogni modo gli studenti con l'unico scopo di rubare con abili mosse ogni oggetto di valore che capiti loro a portata di mano.Se qualcuno prova a invitarli ad uscire dalla sala essi reagiscono in modo strafottente e aggressivo, senza rispetto alcuno nemmeno per le ragazze. Impossibile sperare che vengano fermati dalle Forze dell'Ordine perchè si dileguano con le stessa velocità con cui compiono i loro furti.
Di fronte a tali fatti sorgono spontanee due domande.
La prima riguarda l'organizzazione del nostro Ateneo: vedendo sempre così tanti impiegati negli uffici della burocrazia universitaria, è possibile che non vi siano i fondi per ingaggiare del personale addetto alla vigilanza degli ingressi delle sedi universitarie?
Il secondo quesito è di carattere più generale: davvero si pensa che l'integrazione di tali personaggi nella nostra società sia possibile? Finchè in Italia resisterà prepotentemente la mentalità masochista e perbenista del "tu che vieni da fuori puoi non ottemperare i tuoi doveri e calpestare i miei diritti/io che sono italiano devo ignorare i miei diritti infranti e tacere sui tuoi doveri" nessuna integrazione mai si realizzerà.
La nostra reazione e indiganzione è il mezzo più efficace alla prevenzione di tali misfatti, pertanto invito tutti gli studenti universitari a seganalare a chi di dovere situazioni da voi vissute simili a questa da me descitta.